Grazia

Grazia Di Michele inizia la sua carriera sul finire degli anni 70 al Folkstudio di Roma e nel 1978 incide il suo primo album, Clichè, definito coraggioso e insolito dagli appassionati della giovane canzone d’autore.
Ci vorranno cinque anni perché quel disco d’esordio abbia un seguito: nel 1983 incide Ragiona col cuore tornando sulle tracce della musica e dei temi preferiti raccontando storie di ricerca femminile. In queste prove è aiutata da sua sorella Joanna che collabora alla stesura dei testi. In quegli stessi anni Grazia realizza programmi musicali per la RAI e gestisce un locale a Roma, il “Johann Sebastian Bar”, che diventa un punto d’incontro per i musicisti italiani.
Nel 1986 Grazia entra alla WEA e ha modo di dimostrare la raggiunta maturità artistica incidendo Le ragazze di Gauguin, album con il quale vince la “Vela d’argento” e che prosegue quel discorso di canzone d’autore al femminile che caratterizza tuttora la sua produzione. Segue nel 1988 l’album L’amore è un pericolo. Da quell’album viene estratto anche il singolo “Solo i pazzi sanno amare“, che diventa la sigla televisiva del “Festivalbar” e una hit estiva.
Nel 1990 la sua popolarità è ormai  consolidata e con Io e mio padre partecipa al Festival di Sanremo insieme a Nicolette Larson che propone il brano in inglese – Me and my father – e parallelamente prepara un nuovo album che viene pubblicato subito dopo; è una Raccolta che contiene due brani nuovi e fa il punto della sua produzione, presentata in versione completamente rinnovata.
Nel 1991 si presenta nuovamente al Festival di Sanremo con un brano intitolato Se io fossi un uomo, portato in classifica in tutto il mondo da Randy Crawford con il titolo If I were in your shoes, brano che è stato anche registrato in duetto. L’album omonimo, Grazia Di Michele, esce nello stesso anno.
Ancora una partecipazione al Festival di Sanremo nel 1993, questa volta in coppia con Rossana Casale, con la canzone Gli amori diversi. Dalla collaborazione con Rossana Casale, che frutta loro il terzo posto al Festival, nasce anche l’album di Rossana Casale Alba argentina, nel quale Grazia partecipa con la scrittura di diversi brani. Il suo album, Confini, viene pubblicato subito dopo, contestualmente a un home-video contenente tutti i video realizzati fino ad allora, alcuni dei quali firmati dal regista Gabriele Salvatores.
Nel 1995 un nuovo contratto con la SONY porta alla realizzazione di Rudji, album con il quale Grazia ritorna in sala dopo due anni di assenza durante i quali si è dedicata al mestiere di mamma, non tralasciando comunque la consueta attività concertistica. Anche questo album, come i precedenti, è prodotto da Lucio Fabbri e si caratterizza per una forte impronta etnica.

Naturale, un cd prodotto da Filippo De Laura, vede la luce subito dopo il diploma ottenuto in Musicoterapia, segna il passaggio di Grazia alla produzione indipendente.
Durante questi anni si dedica ad attività di impegno sociale rivolte specialmente ai bambini e ai disabili, realizza delle sonorizzazioni per ambienti pubblici e privati e si applica alla creazione di una incubatrice sonora per bambini nati prematuri, attualmente in fase di sperimentazione.

Nel 2003 realizza un fortunatissimo tour con Toquinho che la porterà in giro lungo tutta la Penisola. Grazia e Toquinho propongono versioni inedite di classici, e ospitano con loro sul palco grandi nomi della musica, tra cui Gino Paoli.

Per due anni insegna canto presso L’Università della Musica di Roma e per 13 anni insegna la stessa materia presso la popolare scuola “Amici di Maria De Filippi”, programma televisivo in onda con successo quotidianamente su Canale 5.
Nel 2004 porta in teatro, insieme a Maria Rosaria Omaggio, lo spettacolo Chiamala vita patrocinato dall’UNICEF a sostegno dei bambini vittime dei conflitti armati, realizzato su testi e musiche di Italo Calvino e dell’autrice. Lo spettacolo approda all’Auditorium dell’ONU di New York. Da questo evento nasce la pubblicazione di un cd, Chiamalavita distribuito dai Raitrade. Alla fine del 2005 esce il suo nuovo album Respiro, sempre prodotto da Rai Trade, incentrato ancora una volta sul mondo femminile, sui sentimenti, le emozioni e sulla particolare condizione di alcune donne nel mondo.
Nel 2008 debutta in teatro come attrice protagonista della commedia Dì a mia figlia che vado in vacanza di Denise Chalèm, ottenendo consensi da parte del pubblico e della critica specializzata (due mesi di repliche).
Il disco Passaggi segreti esce a ottobre del 2009. E’ un album caratterizzato da un forte interesse per alcuni problemi sociali: la condizione dei migranti (L’ultimo dolore), la guerra (Anja del settimo cielo), la libertà negata (Il diritto d’amare).
Nel 2010 dirige “ L’accademia della canzone” presso il Conservatorio dell’Aquila.
A ottobre del 2012 esce il cd Giverny prodotto e arrangiato dal pianista e compositore Paolo Di Sabatino realizzato con il suo trio e la partecipazione dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese. Una virata nel jazz caratterizza questo nuovo lavoro dove si respira una nuova aria sonora e compositiva.

Nel 2015 partecipa per la quarta volta al Festival di Sanremo, questa volta in duetto con Mauro Coruzzi. Il brano è “Io sono una finestra“, una ballata jazz poetica e commovente, contenuta nell’ album “Il mio blu” (Nar international), coprodotto sempre da Paolo Di Sabatino. Grazia vince il premio Lunezia per il miglior testo e la coppia si aggiudica il premio Cento Radio per la migliore interpretazione. Nella classifica della stampa, che assegna il premio Mia Martini, inoltre, il brano conquista il secondo posto. Dalla canzone viene tratto uno spettacolo teatrale interpretato dagli stessi protagonisti e intitolato “Io non so mai chi sono”, rappresentato in teatri e Festival italiani e tuttora in programmazione.

Nel 2017 l’EP “Anime” anticipa l’uscita del nuovo CD “Folli voli”, in cui per la prima volta Grazia Di Michele interpreta canzoni di cantautori e cantautrici di tutto il mondo in una originale versione in italiano (adattamenti di Alberto Zeppieri), duettando con Kayah, Kaiti Garbi, Maurizio Lauzi e Ivan Segreto. Il CD contiene anche un brano italiano che porta la firma di Bungaro e si intitola “Come la musica“. L’album è finalista delle Targhe Tenco nella categoria Miglior interprete.

Nello stesso anno produce “Promesse”, un album che raccoglie i brani di 19 talenti selezionati in anni di insegnamento. L’album è promosso con il video di “E’ la pioggia che va

Comincia a collaborare con Huffinghton Post e per Optima Magazine scrivendo di musica.

Nel 2019 dirige il Festival di musica d’autore “A tu per tu“, presso il Teatro Golden di Roma, ospitando colleghi come Carlo Marrale, Bungaro, Morgan, Syria, Mariella Nava, Rossana Casale, Alberto Fortis, Mimmo Cavallo e presenta in anteprima il suo spettacolo teatrale “Sante Bambole Puttane“, che diventa disco a giugno dello stesso anno. A maggio esce “Apollonia“, il suo primo romanzo, per l’editore Castelvecchi e comincia un lungo tour promozionale che la porta lungo tutta la Penisola nel più importanti Festival culturali, tra cui lo Sponz fest e La Luna e i calanchi.

Nel 2020 parte il progetto “Cantautrici” con le colleghe Rossana Casale e Mariella Nava. Un tour e la scrittura di un disco a 6 mani, anticipato da tre singoli “Segnali universali” a ottobre 2020, “Anime di vetro” a marzo 2021 e “sotto un altro cielo” a dicembre 2021.

Def1Il 30 gennaio, a sorpresa, dà alle stampe un brano insolito, per durata e ispirazione. Si tratta di “Madre Terra“, un inno ecologista di grande impatto emotivo. Questo nuovo lavoro scala le chart di Spotify e in breve tempo diventa il suo brano più ascoltato sulla piattaforma, superando anche le sue hit storiche. “Madre Terra” costituisce anche il cuore del concerto “Terra!”, portato in giro con una formazione del tutto nuova che vede Fabrizio Mocata al pianoforte e Eleonora Bianchini all’ukulele.

Nello stesso anno Castelvecchi dà alle stampe il suo secondo romanzo, “La regola del bucaneve”, un noir ambientato nella periferia romana.

Raccoglie l’eredità di Marisa Sannia, prematuramente scomparsa, recuperando in particolare il suo ultimo repertorio da cantautrice, in uno spettacolo intitolato “Poesie di carta”. Ricostituisce la band di Marisa e dà nuova vita a quelle canzoni uscite postume. All’inizio dell’anno si esibisce in quattro date sold out in Sardegna, successivamente a Roma e a Milano, riscuotendo unanime consenso.

A febbraio 2022 esce “Lasciati amare”, un mantra d’amore composto da sole 17 parole, che a sorpresa – pur in assenza di promozione – riesce a entrare nella programmazione di radio italiane, svizzere e greche, e a imporsi anche in playlist statunitensi. Negli stessi giorni le viene ufficializzata l’assegnazione del “Premio Maria Carta” per il 2022, premio che le sarà consegnato in Sardegna il 4 settembre. L’anno termina con l’uscita di un nuovo singolo “Dall’altra parte”.

Nel 2023 pubblica “Dalle parti del cuore” e intensifica la sua attività di direttrice artistica per il Festival Internazionale di cinematografia “Tulipani di seta nera”. Ad aprile, inoltre, partecipa al Festival della canzone italiana a Parigi.

Grazia ha collaborato con numerosi artisti italiani e stranieri, cantando o scrivendo brani con e per loro. Tra questi Lucio Fabbri, Nicolette Larson, Randy Crawford, Eugenio Finardi, Cristiano De Andrè, Pierangelo Bertoli, Rossana Casale, Irene Fargo, Ornella Vanoni, Toquinho, Tosca, Jose Feliciano, Massimo Bubola, Luca Madonia, Massimo Ranieri, Terje Nordgarden, Paolo Di Sabatino, Fabio Concato, Mario Venuti, Kayah, Kaiti Garbi, Ivan Segreto, Andrea Pelusi, Enzo Avitabile, Gino Paoli, Claudio Baglioni, Mariella Nava.

Nel corso della sua lunga carriera ha ricevuto molti riconoscimenti, tra cui – solo per ricordare gli ultimi anni – il premio letterario LuccAutori, il premio Lunezia (per il valore musical letterario dell’album “Respiro” nel 2006 e migliore testo Sanremo 2015 per “Io sono una finestra”), il premio culturale Mumi, il premio Cantagiro (per il contributo dato negli anni alla Musica Italiana di qualita’ e alla scoperta di nuovi talenti), il premio Città dell’Aquila (per l’impegno con cui si è dedicata alla ricostruzione morale della città colpita dal terremoto), il premio Giuni Russo (2014), il premio “Le cento radio” per l’interpretazione di “Io sono una finestra” (2015), il premio Nuovo Imaie “per la sua grande sensibilità interpretativa” (2016), il premio “Mia Martini” per la sua carriera (2018), il premio “Civiltà dei Marsi (2019) il Premio Maria Carta (2022).

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